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Diciotto castagne. La montagna, il bosco, la felicità

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Mario Curnis

Diciotto castagne. La montagna, il bosco, la felicità

Mario Curnis è stato in parete con quattro generazioni di scalatori, i più grandi. Ha affrontato le Alpi, le Ande, l’Himalaya e più volte l’Everest. Ma non è stato solo un alpinista. Ha conosciuto fin da bambino la fame, le privazioni e la fatica del lavoro, poi via via ha incontrato il successo e il fallimento, la malattia, la depressione e la rinascita, sempre con al fianco la moglie Rosanna, con la quale vive in una baita lontano da tutto. Loro, insieme, hanno piantato mille alberi e spostato le montagne. Quella di Mario Curnis è una storia di riscatto, dignità, coerenza, ribellioni, rischi, rivincite e resurrezioni. Di come si possa cadere, combattere e rialzarsi. Ma è anche un’attualissima lezione di semplicità e di armonia con l’ambiente. E il racconto di come si possa, con pochi mezzi, rinunciando al superfluo, ottenere il risultato più difficile: la felicità. Perché la felicità non costa nulla ed è accanto a noi, posata sul ramo di un albero o nascosta sotto la neve. La sua è una storia unica e irripetibile, ma che parla delle vite di tutti. La sua memoria non descrive il fascino di un mondo che non c’è più, ma quello di un mondo come potrebbe essere. Questo volume non è una biografia. Procede per ricordi, associazioni, sfoghi. La vita di Curnis emerge piano dalle pagine, un tassello dopo l’altro. A fare da filo conduttore, tra flashback, aneddoti e frammenti di diario, è la saggezza del suo sguardo da “capo indiano”, l’indipendenza di giudizio con la quale analizza e interpreta le sue vicende, l’alpinismo di ieri e di oggi, la sobrietà, l’ascolto della natura, la vita e la morte, la solitudine e l’amicizia, il lavoro e la passione. La felicità, sempre.

Biografia autore

Mario Curnis

Mario Curnis è nato a Nembro (Bergamo) nel 1936, settimo di otto figli. Dopo un'infanzia segnata dalla fame, comincia giovanissimo a lavorare come muratore, mestiere che per sessant'anni ha saputo far convivere con la passione per l'alpinismo, aprendo diverse nuove vie sulle Alpi, anche in inverno, e partecipando fin dai primi anni Sessanta a spedizioni alle Ande e in Himalaya. Considerato tra i più forti scalatori italiani, nel corso della sua lunga attività ha conosciuto il meglio di un secolo di alpinismo legandosi, tra gli altri, con Riccardo Cassin, Walter Bonatti, Reinhold Messner e Simone Moro. Con quest'ultimo, nel 2002 (a 66 anni) è salito sulla vetta dell'Everest. Con Moro è anche autore del libro In cordata (Rizzoli 2015). Nel 2022 ha pubblicato la sua autobiografia, Diciotto castagne.

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