Agenzia StancaTi metto nel loop
C’è un nuovo progetto in Agenzia Stanca. Il cliente, una ditta che vende cesoie, decespugliatrici, zappette e palettine, ha un prodotto da lanciare, una utility aspirational che permetta all’azienda di alzare il prezzo e riposizionarsi: una motozappa – “o è un tosaerba?” – top di gamma. E vogliono fare la campagna su TikTok per diventare virali. Neanche il tempo di bersi il primo caffè del mattino e l’atmosfera, in Agenzia, è già quella di fine mondo, “un ginepraio”: l’Account ha convocato una riunione asap; qualcuno chiede di sguinzagliare gli Strategist per identificare insight e target e scandagliare il web in cerca di trend che inneggino al ritorno alla natura e al southworking. Ancora si sta provando a capire quali siano i reali desiderata del cliente, che già i Creativi procedono con una proposta big e una basic. E così, mentre l’operazione motozappa procede a botte d’ansia e a colpi di concept disruptive e ipotesi di gamification, mentre i Social Media Manager passano in rassegna la scena rap italiana per identificare un testimonial che associato alla motozappa (“o è un tosaerba?”) non generi un messaggio misleading, mentre il Client Leader esprime dubbi sulla presentazione (“non andiamo con idee wow che non fittano con il budget”), mentre tutti corrono per entrare e uscire dalle call schedulate e prendersi quei cinque secondi per pensare all’idea del secolo – o anche solo per pensare – la domanda è soltanto una: com’è che siamo finiti in questo loop?